Luca Rostagno vince l’Iron Bike 2009
Successo di Louise Kobin tra le donne. Miguel Angel Garcia Marti è primo degli “over 40”. Mauro Pellegrino e Mauro Canale trionfano tra le coppie
Sette punti di penalità. E’ lo strettissimo margine con cui Luca Rostagno ha vinto la XVI edizione dell’Iron Bike. Il 21enne di Villar Perosa, si è imposto con merito “crescendo” giorno dopo giorno e dando una dimostrazione di forza e regolarità su tutti gli impervi terreni affrontati dalla corsa. Più veloce del 2008, quando terminò l’Iron Bike in 6^ posizione, il torinese, nonostante la giovane età, si è imposto su avversari esperti e con alle spalle un palmares di rilievo internazionale. L’impresa non è riuscita per pochissimo a Tomas Trunschka, secondo nella generale dopo aver dominato le ultime due tappe, rimontando punti e posizioni. Una prestazione comunque notevole per un’atleta debuttante nel raid a tappe per mountain bike più duro al mondo. A completare il podio il fratello del vincitore, Alessandro Rostagno, attardato da una grave problema meccanico durante la prima tappa e protagonista di una notevole rimonta. Ai piedi del podio termina l’Iron Bike 2009 Filippo Barazzuol che ha comunque recitato un ruolo da protagonista, indossando anche la maglia di leader della generale. Non si ripete invece Radoslav Sibl, vincitore delle ultime 4 edizioni, apparso meno brillante rispetto al passato. Altra sfida decisa solo all’ultima giornata è quella della classifica femminile con Louise Kobin che bissa il successo del 2008 davanti a Katia Tomatis e alla spagnola Nuria Lauco Martinez. Tra gli M2 vince il 43enne spagnolo Miguel Angel Garcia Marti, capace di conquistare un’ottima ottava posizione assoluta. Il campione master precede Flavio Coluccio e Claudio Molinengo. Tra le coppie Mauro Canale e Mauro Pellegrino raccolgono una vittoria mai apparsa in discussione davanti ai cuneesi Franco Bonadè Ris e Cristian Marin.
Il risultato finale maturava dopo due prove speciali affrontate con il coltello tra i denti dai primi della classe. Nella prima, a coefficiente 2, da Cesana alle vetta dello Chaberton (mt. 3100), il ceco Tomas Trunschka faceva registrare un tempo da “extraterrestre” bruciando in 2 ore e 3 minuti circa 17 km e oltre 1800 metri di dislivello, da affrontare in parte a piedi per la pendenza e le pessime condizioni della strada. Deciso a non concedere all’atleta dell’est la gioia del primato proprio all’ultimo giorno, il leader Luca Rostagno chiudeva a 5 minuti dall’avversario precedendo il fratello Alessandro, Radoslav Sibl e Fabrizio Solavaggione. Tra le donne Katia Tomatis faceva valere le sue doti tecniche in salita continuando a pedalare anche dove i colleghi proseguivano a piedi. La 28enne di Borgo S. Dalmazzo rifilava così 4 minuti di distacco alla rivale Louise Kobin. Penalizzato da un problema al cambio Filippo Barazzuol, 2° in classifica questa mattina, giungeva
in vetta allo Chaberton in ritardo sui leader abbandonando ogni speranza di podio. La seconda speciale, ultimo sforzo della lunghissima maratona, si sviluppava su 25 km di “sali e scendi”, passando per il lago di Dessertes, Madonna di Cotolivier e Jouvencaux, con arrivo nel centro di Sauze d’Oulx. Anche in questa sfida contro il tempo il ceco Trunschka tentava il tutto per tutto per guadagnare la vetta della graduatoria, non riuscendo però a staccare Luca Rostagno di più di 1 minuto. Terzo si confermava Alessandro Rostagno davanti allo spagnolo Terrise Puig ed a Luca Ferronato. Tra le donne Louise Kobin restituiva il “favore” a Katia Tomatis, aggiudicandosi la speciale e la testa della generale. Dando appuntamento al 2010, l’Iron Bike si congeda con un’edizione spettacolare ed incerta che ha restituito all’Italia un successo mancante ormai da troppi anni.
Grazie all’impiego dell’innovativo sistema di localizzazione satellitare ‘Spot’, grande novità tecnologica dell’Iron Bike appena conclusa, gli appassionati di mountain bike potranno sperimentare in prima persona le difficoltà estreme affrontate dai concorrenti della gara. Dal sito www.giscover.info/ironbike2009 si può accedere al link che rimanda alla traccia (scaricabile su google hearth e visibile in 3 D) lasciata da Louise Kobin negli 8 giorni di gara. L’innovativo sistema, che ha dimostrato la sua efficacia consentendo di localizzare il punto esatto in cui lo spagnolo Ismael Ventura Sanchez era caduto durante la tappa Barge-Torre Pellice, offre inoltre agli utenti informazioni su altimetrie e percorsi.